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Visualizzazione dei post da settembre, 2015

"Spingendo la notte più in là" di Mario Calabresi - di Mara Ghilarducci

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Il libro, scritto da Mario Calabresi, figlio del commissario Luigi Calabresi, parla dell'evento che portò alla morte del padre, basato su un errore: infatti il commissario venne accusato dell'omicidio di Pinelli, un'anarchico che al momento della sua morte si trovava in una stanza del commissariato di polizia, dove si pensa abbia avuto un malore e, perdendo l'equilibrio, sia scivolato sulla ringhiera della finestra da cui è caduto. Ma le ipotesi di allora riguardo la sua morte esclusero il suicidio di Pinelli, che era un uomo soddisfatto della propria vita. Per questo, cominciò a diffondersi il sospetto di un omicidio, da parte appunto del commissario Calabresi (e altri), che in quel momento sarebbe dovuto essere in quella stanza. Questo portò l'innocente a vivere eventi difficili, che si concretizzarono in minacce scritte sui muri o proteste per le strade. Anche la famiglia, composta dalla moglie, due figli e un terzo in arrivo, subì dei cambiamenti nella propria

"Spingendo la notte più in là" di Mario Calabresi - di Roberta Cappiello

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Il libro è la storia del commissario Luigi Calabresi raccontata per mano del figlio, Mario, divenuto un grande  giornalista sebbene 36 anni prima suo padre rimase coinvolto in un attentato alla sua persona per mano del Terrorismo Italiano. Egli riassume in un breve volume quelli che sono stati gli eventi più tragici e dolorosi che hanno segnato non solo la sua vita ma anche quella di tutta la sua famiglia. Nonostante sia il figlio di una vittima, egli raccontando la sua storia non parla di Vendetta semmai di Giusta Giustizia, di sensibilità e corretta considerazione. Si cerca di far luce sulla verità e non di trovare un capro espiatorio, inoltre non viene negato il legittimo reinserimento nella società dei colpevoli di atti terroristici, tuttavia è chiaro che dovrebbe essere fatto con la massima discrezione e delicatezza possibile. Perché come si può pensare di chiedere ai familiari delle vittime del terrorismo il coraggio per la clemenza e magari anche un giudizio scevro da ogni

"Spingendo la notte più in là" di Mario Calabresi - di Chiara Tuveri

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Il libro "Spingendo la notte più in là" è stato scritto da Mario Calabresi, figlio di Luigi Calabresi, ucciso a tradimento il 17 maggio 1972. È quindi un romanzo autobiografico e già dal titolo traspare la difficoltà di vivere la propria giovinezza e maturità, cercando di comprendere il passato segnato dalla morte del proprio padre. Vuole però anche dimostrare che dopo un evento senza ritorno si può ripartire, cercando di ricostruire la propria identità spostando, appunto, il buio oltre. Infatti gli anni '70 hanno registrato parecchie vittime innocenti del terrorismo, tra cui lo stesso commissario Luigi Calabresi che ha lasciato soli la moglie e i suoi tre figli, di cui uno era in arrivo. I giornali di allora costruirono un Calabresi diverso da ciò che era, attribuendogli la morte dell'anarchico Pino Pinelli, che si gettò dalla finestra del Commissariato durante gli interrogatori per la bomba alla Banca Nazionale dell'Agricoltura di Milano. Dopo un lungo proces

Spingendo la notte più in là di Mario Calabresi - di Miriana Turco

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Mario Calabresi narra dell’evento che cambiò drammaticamente la sua vita e quella della sua famiglia ovvero, l’assassinio di suo padre, ma non si ferma a questo; racconta infatti molti altri episodi tragici che vedono come protagonista la mafia italiana. La tragica morte del padre, il commissario Calabresi, è dovuta ad una serie di campagne pubblicitarie che lo vedevano colpevole dell’omicidio di Pinelli ,precipitato dalla finestra del suo ufficio. Prima che possa essere ritenuto innocente dalla Magistratura, Calabresi verrà ucciso con due colpi di pistola. Mario anche grazie a sua madre che crebbe tre figli da sola e con molto coraggio, riesce ad andare oltre il suo forte dolore e l’abbandono da parte delle istituzioni per arrivare ad una visione oggettiva della sua situazione e di quella di molte altre famiglie delle vittime. Infatti, si può dire, che Calabresi apra gli occhi ai lettori su situazioni che molto spesso passano nell’ombra;  solitamente non si pensa mai a chi sta dietr

Lettura domestica n. 1 a.s. 2015/16

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sul libro da leggere per sabato 10 ottobre: "Spingendo la notte più in là. Storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorismo" di Mario Calabresi  recensione di Luigi Gaudio in mp3, disponibile anche in formato  wma "Spingendo la notte più in là. Storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorismo" di Mario Calabresi  prima parte   1A  lezione scolastica di Luigi Gaudio in mp3, disponibile anche in  formato audio  wma La prima vittima del terrorismo  puntata di La storia siamo noi" di Giovanni MInoli RAI sull'uccisione di Luigi Calabresi "Spingendo la notte più in là. Storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorismo" di Mario Calabresi  videorecensione di Luigi Gaudio

“Spingendo la notte più in là” di Mario Calabresi - di Alessio Cottarelli

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Leggendo questo libro, ho finalmente potuto capire gli anni di terrore e di sconvolgimento che il nostro paese ha vissuto. Grazie al modo di scrivere dell’autore è come se io avessi quasi provato le stesse emozioni della gente e dello stesso autore mentre raccontava questo dramma. Ciò è stato anche favorito dal fatto che la narrazione non è avvenuta in modo “classico” come se fosse raccontato in un libro di storia, nonostante l’autore abbia raccontato un fatto storico, ma il modo di riportare questi fatti con un modo di scrivere perfetto, oserei dire, fa sentire l’autore coinvolto e allo stesso tempo disgustato dalle tragedie passate. Questo libro è anche uno spunto di riflessione sulla vita quotidiana poiché ti fa capire ciò che i nostri concittadini hanno dovuto passare, provare quel senso di terrore nell’uscire di casa per paura che gli succedesse qualcosa, concentrata soprattutto sulla figura del commissario che aveva praticamente contro tutta la gente a lui vicina e non riusciva

La verità sull'omicidio Calabresi - di Lorenzo Rizzitiello

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Luigi Calabresi, un nome, taciuto per anni, sepolto e dimenticato, ma prima o poi la verità é venuta fuori. Un uomo come un altro, 3 figli, uno di loro, Mario, ha voluto ricordarlo, per quello che era e non quello che hanno voluto dipingere gli altri. Luigi, commissario di polizia da sempre accostato a un altro nome, quello di Pinelli, accusato dell'omicidio di quest'ultimo. Mario ha riportato i fatti dicendo ciò che era avvenuto intorno alla sua famiglia dopo la strage di piazza fontana. Il padre che indaga, la morte di Pinelli, il linciaggio popolare ai danni di Luigi, la sua morte, i processi. I figli del commissario infatti dovettero affrontare il trauma di perdere un genitore e ci furono molti episodi nella loro vita; quando Mario era in piazza, a manifestare e si levò il coro "Calabresi assassino" o quando lavorava a Parigi e fu invitato a vedere la partita ma gli fecero rifiutare perché dove sarebbe andato avrebbe trovato l'esecutore della morte del padre

"Il Profumo" di Patrick Süskind - di Judith Pallingayan

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Ho voluto iniziare a leggere questo libro dopo aver visto il film qualche tempo fa, ma non ne ho mai avuto occasione. Ora che l'ho letto, posso dire che il film non arriva agli stessi livelli del libro, come spesso succede se si vuole trasportare un romanzo alla cinematografia. Comunque ciò che mi ha davvero stupito e attirato era il tema del libro: l'olfatto. L'autore ha dedicato completamente alla descrizione di uno dei sensi e questo rende il romanzo molto particolare. Penso che egli volesse farci capire che ogni azione istintiva o comportamento siano legati, stimolati dagli odori, come succede nel mondo animale. Potrebbe comunque esserci anche un altro tema che l'autore vuole dirci e cioè di come sia per lui un "artista perfetto" in ogni epoca, il quale per raggiungere la perfezione "impazzisce" come succede per il protagonista del libro, dove per creare il profumo "perfetto" arriva ad uccidere delle persone per raggiungere il suo sco

“Spingendo la notte più in là” di Mario Calabresi - di Daniele Saporito 4C

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“Ho sempre paragonato ciò che ci è successo a un naufragio. All’improvviso si perde tutto, ci si ritrova sbalzati nell’acqua scura e profonda.” Con queste parole Mario Calabresi, figlio del commissario Luigi, sintetizza la sua  vita  e quella della sua famiglia dopo la morte del padre: una vita semplice, e dei  giornali che con la loro influenza  hanno portato all’uccisione del commissario della polizia milanese, in quanto accusato  della morte in questura dell’anarchico Pino Pinelli. Mario,  ha sempre cercato sia giustizia per il padre assassinato  sia  una figura che potesse sostituire quella paterna che  trovata in Tonino, un “pittore di sinistra”  amico della madre. L’elemento che più valorizza e caratterizza questo best seller è la descrizione, da un punto di vista interno e personale , della vita delle famiglie italiane colpite dal terrorismo. Non sono esposti  soltanto  eventi particolarmente  significativi della vita dell’autore e della sua famiglia, ma  vi sono anche  alcune

Il bugiardo di Carlo Goldoni - di Claudia Rivoletti

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Il bugiardo è una commedia in tre atti di Carlo Goldoni, ispirata alla Verdad sospechosa dello spagnolo Juan Ruiz de Alarcon. Fu rappresentata per la prima volta nel 1750 a Mantova e poi stampata a Firenze nel 1753. L’opera è scritta in dialetto veneziano e ambientata a Venezia. Il protagonista è Lelio Bisognosi, figlio di un mercante veneziano, Pantalone, che non vede da vent’anni, essendo stato cresciuto a Napoli dallo zio. Ritornato a Venezia insieme ad Arlecchino, suo servo, Lelio ha presto occasione di conoscere Rosaura e Beatrice, figlie del dottor Balanzoni. Queste, affacciate ad un terrazzino, in assenza del padre, stanno ascoltando una serenata di un ignoto amante. L’autore è Florindo, cittadino bolognese, allievo del dottore, da cui egli alloggia, e amante timido di Rosaura. Lelio, approfittando dell’anonimato della serenata, si finge l’artefice senza però rivelare a quale tra le due donne è diretta, per conquistarle entrambe, e si presenta come marchese Asdrubale di Cas

Spingendo la notte più in là di Mario Calabresi - di Davide Merli

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"Ho scommesso sulla vita, cos'altro potevo fare a venticinque anni con due bambini piccoli tra le mani e un terzo in arrivo? Mi sono data da fare tutti i giorni, unico antidoto alla depressione, e ho cercato di vaccinarvi dall'accidia, dall'odio, dalla condanna a essere vittime rabbiose. Questo non significa essere arrendevoli o mettere la testa sotto la sabbia. Significa battersi per avere verità e giustizia e continuare a vivere rinnovando ogni giorno la memoria. Fare diversamente significherebbe piegarsi totalmente al gesto dei terroristi, lasciar vincere la loro cultura della morte." Questa è la frase più significativa dal mio punto di vista del libro "Spingendo la notte più in là" di Mario Calabresi. La frase è pronunciata dalla madre dell'autore, moglie di Luigi Calabresi, ucciso dal terrorismo in Italia negli "anni di piombo".  Questa citazione, spiega inoltre anche il titolo del libro, e cioè la capacità di riuscire a sorpassare

“Spingendo la notte più in là , storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorismo” di Mario Calabresi - di Alessandro Aversa

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Il 17 maggio 1972 in via Cherubini a Milano , il commissario Luigi Calabresi uscì di casa dopo aver salutato sua moglie , mentre apriva  la portiera della sua cinquecento blu, venne ucciso con 2 colpi di pistola , sparati alle sue spalle . Il commissario fu una delle prime vittime del terrorismo italiano , in un paese che stava delirando a partire dalla strage di piazza Fontana. Mario Calabresi ci racconta come ha vissuto lui , i suoi fratelli e sua madre  e cosa ricorda di quei giorni bui e tempestosi  per il nostro paese ,  partendo dall’ omicidio di suo padre ,intrecciando i suoi ricordi con quelli di altri familiari di altre vittime del terrorismo. Il libro si apre con delle  “ note per il lettore “ che ricordano nomi di persone e fatti storici ,che spesso vengono dimenticati, legati alla figura di suo padre .  Il commissario Luigi Calabresi era stato assegnato al caso della strage di piazza Fontana .  Durante gli interrogatori , l’anarchico Giuseppe  Pinelli  volo giù dall’uf

Memorie di un soldato bambino di Ishmael Beah - di Arianna Cordori

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Ishmael era un ragazzino di dodici anni, viveva in Sierra Leone, nel villaggio Mogbwemo, con suo fratello Junior, il padre, la madre e il fratellino minore. Il protagonista, Ishmael, aveva tanti sogni e la passione per il rap che condivideva con un gruppo di amici con il quale si esibiva nei villaggi vicini. Le notizie della guerra scoppiata tra i ribelli e l’esercito regolare della Sierra Leone non preoccupavano Ishmael, Junior, Talloi e Mohamed che continuavano a girare villaggi ispirandosi ad una band americana vista in televisione. Fino a che, un giorno, si trovano in uno di questi villaggi dove giunge la notizia che Mogbwemo è stato distrutto dai ribelli. E così è cominciata la fuga del gruppo di amici che ha perso casa e familiari. Sono fuggiti nella foresta, mangiando quel che trovavano, dormendo sugli alberi, attraversando alcuni villaggi, trovandosi faccia a faccia con un gruppo di ribelli che li ha costretti a dividersi. Ishmael ha perso il fratello Junior e ha proseguito l

Spingendo la notte più in là di Mario Calabresi - di Morena Scaglia

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“Spingendo la notte più in là” è un libro che Mario Calabresi scrive per offrire ai lettori la sua storia e quella di altre vittime del terrorismo. È un libro raro nel suo genere perché, racconta Calabresi, nelle librerie e, in generale, sul commercio, non esistono altro che racconti sugli anni di piombo scritti da terroristi o narrazioni di eventi storici. Egli si propone quindi, attraverso ricordi, processi, testimonianze dirette e ritagli di giornale dell’epoca, di dare suono a una campana che è stata troppo poco sentita: quella dei colpiti in prima persona dagli anni di piombo. La maggior parte delle voci di questo libro è data dai figli dei caduti, figli che magari non hanno neanche fatto in tempo a vedere in faccia il proprio papà (come il fratello di Mario, Luigi), la propria mamma, o erano comunque troppo piccoli per poterselo ricordare. La narrazione si apre con la morte del commissario Luigi Calabresi, il 17 Maggio del 1972. Alle 9.15 due colpi sparati alle spalle da Ov

Spingendo la notte più in là di Mario Calabresi - di William Chiolini

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In questo testo, Mario Calabresi racconta, a partire dalla morte del padre, il commissario Calabresi, di come la morte del padre abbia segnato la sua vita e quella della sua famiglia (della madre e dei fratelli). Ai suoi ricordi si aggiungono anche quelli di molte vittime del terrorismo italiano e ci fa capire le vicende degli anni di piombo. Vengono narrate le vicende riguardanti Luigi Calabresi. Dalla finestra del suo ufficio, durante gli interrogatori, precipita e muore Pinelli. Inizia una campagna di stampa che fa passare per assassino il commissario Calabresi, che viene dichiarato innocente dopo gli “accertamenti”( Non era in quella stanza quando Pinelli morì). Nel 1972, mentre usciva di casa, fu assassinato. Di lì a poco, l’Italia scivolerà in uno dei periodi più bui, i cosiddetti “anni di piombo”. Nel libro si capisce inoltre come, mentre i colpevoli vengono aiutati da una folla fin troppo numerosa a tornare alla  normalità, le vittime vengono spesso abbandonate dallo Stato, n

Utopia di Tommaso Moro - di Teresa Vecchio

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Tommaso Moro quando nel 1516 pubblica il suo libro intitolato “Utopia” conia allo stesso tempo una nuova parola pregnante di significato; andava a definire una volta per sempre l’aspirazione dell’uomo di ogni epoca: quella di una società giusta e perfetta. La parola infatti nasce dal gioco di un umanista che la inventa nuova e moderna unendone due dal greco antico “topos” e “ou” rispettivamente “luogo” e “non”. Ma a cosa si riferisce questo “luogo che non c’è”? si tratta di un ’ isola fantastica nella quale Tommaso Moro, che conosce sia la politica che l ’animo dell’uomo, propone uno stile di vita che vede la natura umana ricondotta alla sua innocenza e la repubblica alla sua purezza e giustizia. Utopia è quindi il sogno di un uomo che, ritrovatosi a servire una politica avvelenata ormai dall’abuso di potere, dalla violenza e dalla corruzione, non può che criticare e deridere il presente (l’Europa e in particolare l’Inghilterra di Enrico VIII) e desiderare qualcosa di più dal futuro

L’ Orlando Furioso di Ariosto raccontato da Italo Calvino - di Teresa Vecchio

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Einaudi 1970: “Italo Calvino aveva sempre confessato la sua ammirazione per l’Ariosto, ammirazione non generica per un grande ormai consacrato, ma fondata su una profonda analogia nel concepire ed esprimere la creatività fantastica. Per entrambi gli scrittori, infatti, la creatività non è la momentanea efflorescenza dell’indeterminato, dell’ancora informe, del casuale, ma l’infinita, inesauribile possibilità di interpretare e reinterpretare, sotto angoli di visuale sempre nuovi, il già conosciuto, il già definito, il patrimonio rigorosamente (ma non rigidamente) strutturato del nostro pensiero. Da una simile sintonia è scaturito questo racconto calviniano della storia di orlando che diventa matto furioso: opera sull’opera, certo, ma anche testo autonomo; operazione culturale, ma anche narrazione vera. ” Calvino, fedelmente, riporta del testo in ottave di Ariosto una ventina di nuclei narrativi, intervallati da suoi personali interventi sulla vicenda narrata, consentendo così a lui s