Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino - di Simone Feneri

“IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO”
ITALO CALVINO
RECENSIONE

TITOLO: Il sentiero dei nidi di ragno
AUTORE: Italo Calvino
GENERE: Romanzo
TIPOLOGIA: Neorealistico
ANNO DI COMPOSIZIONE: 1946
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1947
NARRATORE: Onnisciente (punto di vista di un bambino)
TEMPO: Mesi della resistenza
LUOGO: Riviera ligure di ponente
PROTAGONISTA: Pin
PERSONAGGI PRINCIPALI: Nera di carrugio lungo (sorella di Pin) ; Frick (marinaio tedesco) ; Lupo Rosso (partigiano comunista) ; Pietromagno (padrone di Pin) ; Cugino (uomo di brigata) ; Pelle (ragazzo di brigata) ; Mancino (cuoco della brigata) ; Kim (commissario della brigata) ; Conte,Marchese,Barone,Duca ( Cognati calabresi) ; Zena,Dritto,Carabiniere,Ferriera (uomini di brigata).
TEMATICHE: Amicizia, Guerra, Adolescenza, (Riscatto sociale e carenza di affetto)

TRAMA: Il romanzo racconta la storia di Pin, ragazzo adolescente la cui età non viene mai citata, ma che deve essere compresa tra gli undici e i quattordici anni circa. Egli è orfano di entrambi i genitori e vive nei carrugi con la sorella prostituta, soprannominata “nera del carrugio”. Essa non si cura di Pin, che è quindi libero di fare sempre ciò che vuole. Trascorre le giornate a bighellonare per il paese, affascinato dal mondo dei grandi. Avrebbe un lavoro come garzone presso la bottega di Pietromagno, ma non vi si reca mai. Spesso la sera visita un’osteria, dove incontra i grandi e scherza volgarmente con loro. Pin all’apparenza è un ragazzino maleducato e volgare, che usa un vocabolario ricco di parolacce o insulti. Sembra sicuro di se e strafottente, ma in realtà ogni sua esperienza è volta a colmare una carenza di affetto, egli infatti è solo un ragazzo che vuole essere accettato nel mondo dei grandi. Nel corso del romanzo Pin matura, conoscendo ciò che e sbagliato e prendendo coscienza della realtà.
Il romanzo si apre con il furto del cinturone con la pistola da parte di Pin al marinaio tedesco Frick,venuto a far visita alla nera, su invito dei grandi dell’osteria. Da Questo gesto Pin si ritrova in seria difficoltà , è infatti parte la ricerca dei tedeschi al ladro. Egli nasconde la pistola P.38 appena rubata in un posto per lui magico, cioè il sentiero dei nidi di ragno, dove secondo lui nessuno potrà trovarla. Poco dopo in seguito ad una soffiata Pin viene catturato e imprigionato. In prigione incontra Lupo Rosso, ragazzo sedicenne, partigiano comunista, con il quale stringe amicizia. Pin ammira Lupo Rosso per il suo carisma e perché vuole evadere dal carcere. Durante la prigionia Pin incontra Pietromagno, il suo padrone sul lavoro, che è ormai in fin di vita, consumato dalla fame e divorato dalle pulci. Nelle parole di Pin con Pietromagno sembra emergere una critica nei confronti della politica :”…a fare i reati minori non si risolve niente e chi ruba poco va in galera e chi ruba tanto ha le ville e i palazzi”.
Grazie all’astuzia di Lupo Rosso e alla collaborazione di Pin i due riescono a scappare di prigione. Iniziano a vagabondare insieme, ma presto le loro strade si dividono, infatti Pin viene abbandonato dal compagno di fuga. Solo torna al sentiero dei nidi di ragno, dove incontra un omone, soprannominato Cugino, al quale si affeziona subito. Cugino decide di portarlo con sè all’accampamento della brigata. Arrivati a destinazione incontrano Mancino, cuoco della brigata e Pin viene subito assoldato come suo aiutante. Nel battaglione Pin incontra uomini e ragazzi come lui, inoltre ritrova anche Lupo Rosso. Anche se è solo un bambino il protagonista si accorge di essere in guerra con i partigiani contro il nemico fascista, ma sostiene “…c’è qualcosa di schifoso come i vermi e qualcosa di buono e caldo” in tutti gli uomini. Pin non capisce la voglia insaziabile di uccidere degli uomini. Tra i ragazzi nella brigata c’è Pelle,ragazzo gracile, con un debole per le armi e per le donne, che si vanta di conoscere ogni nascondiglio nei boschi. Egli scommette con Pin di riuscire a trovare la P.38 e da quel momento scompare. Verrà ritrovato e ucciso dai suoi ex compagni dopo essere entrato a far parte della brigata nera(fascista).
Mentre Pin intrattiene l’accampamento cantando tutto prende fuoco e la brigata è costretta a scappare in un altro luogo. Durante i giorni che precedono la battaglia decisiva Pin ascolta i discorsi del commissario Kim, personaggio ispirato ad un amico dell’autore e dedicatario del romanzo. In egli vivono gli stessi pensieri di Calvino, espressi in una lunga riflessione ideologica nel romanzo : “…forse no farò cose importanti,ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi, forse domani morirò, magari prima di quel tedesco,ma tutte le cose che farò prima di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia e tutti i pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla storia di domani del genere umano”.
Arriva il giorno della battaglia e scoppia il caos,il distaccamento si scioglie e Pin scappa. Dopo aver vagabondato ritorna nel sentiero dei nidi di ragno, cerca sua sorella, che scopre essere fidanzata con un tedesco. Scopre che la sua P.38 è ora in mano alla sorella, gliela ruba e fugge insultandola. Solo nel sentiero Pin reincontra Cugino, che manifesta la volontà di andare con la nera (sorella di Pin). Il protagonista acconsente, dandogli la pistola come precauzione in caso di incontro con i tedeschi. Cugino si allontana, si sentono degli spari in lontananza, dopo poco tempo torna e prende per mano Pin . I due si allontanano camminando per il sentiero e osservando le lucciole.
La storia di Pin è oggi purtroppo la storia di molti ragazzini, che a causa di una carenza di affetto o alla perdita dei propri cari si arruolano e combattono contro un nemico che non conoscono per cause che non gli appartengono. Ciò accade perché non avviene la tutela dell’infanzia, perché qualcuno usa questi ragazzi come strumenti,svuotandoli della propria identità, per i propri interessi.
Ma questo romanzo offre anche una visione positiva di riscatto sociale, in molti infatti vissero la resistenza con ardore e passione, per liberare il proprio paese. A questa impresa partecipò anche Pin, che nel corso del romanzo matura diventando “grande”, ma mantenendo l’immagine magica e protettiva del sentiero dei nidi di ragno.

Simone Feneri

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