La Mandragola di Niccolò Machiavelli - di Simone Feneri
TITOLO: La Mandragola
AUTORE: Niccolò Machiavelli
ANNO COMPOSIZIONE: 1513-1520
GENERE: Opera Teatrale
ARGOMENTO: Indagine della natura umana e della corruzione della società attraverso il format della commedia
EPOCA: Primo Cinquecento
LUOGO: Firenze
NARRATORE: Assente ( prevalgono le parti sceniche e dialogate )
PROTAGONISTA: Callimaco Guadagni
PERSONAGGI: Siro, Messer Nicia, Ligurio, Fra Timoteo, Una Donna, Lucrezia, Sostrata
STRUTTURA: Cinque atti preceduti da una canzone, il tutto introdotto da un prologo dell’autore
TEMATICHE: Uso della furbizia per ingannare gli altri, parodia del mondo politico, corruzione del clero
RIASSUNTO/TRAMA:
La vicenda è incentrata sulla beffa attuata da Callimaco Guadagni nei confronti di Messer Nicia al fine di trascorrere una notte con la moglie Lucrezia, della quale ha sentito decantare le lodi fino a Parigi. Egli infatti è un giovane fiorentino di ritorno dalla Francia, dove si era trasferito da bambino, e insieme al servo Siro deciderà di approfittare della voglia matta di Messer Nicia di avere figli per ingannarlo con abili mosse, astute parole e l’aiuto di alcuni personaggi.
L’impresa però non è semplice, infatti Lucrezia è una donna onesta,ma due cose lo incoraggiano : “ L’una, la semplicità di messer Nicia, che, benché sia dottore, egli è el più semplice e el più sciocco uomo di Firenze; l’altra, la voglia che lui e lei hanno d’aver figliuoli (…) Un’altra c’è, che la sua madre è suta buona compagna”.
Callimaco quindi dopo un mese trascorso a Firenze decide di approfittare della sua amicizia con Ligurio, uomo ruffiano e approfittatore, che vive “scroccando” pranzi da Messer Nicia.
Egli infatti in uno dei colloqui con Nicia propone allo stolto dottore la soluzione, che può far diventare il suo sogno realtà. Essa consiste in un rimedio proposto da un dottore parigino, che ora è a Firenze. Nicia si convince e decide di incontrarlo. Callimaco cosi’ si finge un medico esperto e astutamente propone come soluzione una pozione di mandragola, da somministrare alla moglie Lucrezia. Questa erba però ha degli effetti mortali per chi avrebbe giaciuto con lei la prima notte dopo averla bevuta. Nicia anche se dubbioso accetta il rimedio, accecato dal desiderio di un figlio. Al che Callimaco e Ligurio suggeriscono allo stolto dottore di far giacere la moglie con uno sconosciuto e lo convincono. Lucrezia invece viene convinta dalla madre Sostrata e dal suo confessore Fra Timoteo,che dietro una lauta “offerta” di Callimaco convince Lucrezia con abili parole: “la volontà è quella che pecca, non il corpo”.
Dopo aver ingannato sia Messer Nicia che la moglie Lucrezia Callimaco e Ligurio progettano un travestimento, che consentirà al giovane parigino di giacere la notte con Lucrezia nelle sembianze di un giovanaccio, mente il frate si travestirà da Callimaco.
Giunta la notte il finto dottore prepara la pozione con ingredienti innocui e afrodisiaci fornendola a Nicia e dopo avere assunto le sembianze di un giovane suonatore di liuto arriva al palazzo dove giace con Lucrezia. Durante la notte Callimaco si rivela alla donna, che vinta dai fatti si rivolge a lui dicendo: “poiché la tua astuzia, la stupidità di mio marito, l’ingenuità di mia madre e la malizia del mio confessore mi hanno condotta a fare quello che mai avrei per me fatto, voglio credere che tutto questo derivi dalla volontà celeste(…) ti prendo per signore,padrone e guida: sii tu mio padre,mio difensore, ogni mio bene; e quello che mio marito ha voluto per una sera, voglio che sia per sempre”. Così la mattina seguente tutti sono contenti e si ritrovano in chiesa, dove Nicia omaggia Callimaco con una stanza del suo palazzo agevolando la relazione nascosta della moglie con esso.
L’opera di Machiavelli quindi non è una semplice commedia, ma una descrizione dell’antropologia quotidiana, che tocca i valori della famiglia e della religione, un testo con il quale l’autore ci insegna che: “sono sempre l’utile e il piacere a muovere gli uomini”.
AUTORE: Niccolò Machiavelli
ANNO COMPOSIZIONE: 1513-1520
GENERE: Opera Teatrale
ARGOMENTO: Indagine della natura umana e della corruzione della società attraverso il format della commedia
EPOCA: Primo Cinquecento
LUOGO: Firenze
NARRATORE: Assente ( prevalgono le parti sceniche e dialogate )
PROTAGONISTA: Callimaco Guadagni
PERSONAGGI: Siro, Messer Nicia, Ligurio, Fra Timoteo, Una Donna, Lucrezia, Sostrata
STRUTTURA: Cinque atti preceduti da una canzone, il tutto introdotto da un prologo dell’autore
TEMATICHE: Uso della furbizia per ingannare gli altri, parodia del mondo politico, corruzione del clero
RIASSUNTO/TRAMA:
La vicenda è incentrata sulla beffa attuata da Callimaco Guadagni nei confronti di Messer Nicia al fine di trascorrere una notte con la moglie Lucrezia, della quale ha sentito decantare le lodi fino a Parigi. Egli infatti è un giovane fiorentino di ritorno dalla Francia, dove si era trasferito da bambino, e insieme al servo Siro deciderà di approfittare della voglia matta di Messer Nicia di avere figli per ingannarlo con abili mosse, astute parole e l’aiuto di alcuni personaggi.
L’impresa però non è semplice, infatti Lucrezia è una donna onesta,ma due cose lo incoraggiano : “ L’una, la semplicità di messer Nicia, che, benché sia dottore, egli è el più semplice e el più sciocco uomo di Firenze; l’altra, la voglia che lui e lei hanno d’aver figliuoli (…) Un’altra c’è, che la sua madre è suta buona compagna”.
Callimaco quindi dopo un mese trascorso a Firenze decide di approfittare della sua amicizia con Ligurio, uomo ruffiano e approfittatore, che vive “scroccando” pranzi da Messer Nicia.
Egli infatti in uno dei colloqui con Nicia propone allo stolto dottore la soluzione, che può far diventare il suo sogno realtà. Essa consiste in un rimedio proposto da un dottore parigino, che ora è a Firenze. Nicia si convince e decide di incontrarlo. Callimaco cosi’ si finge un medico esperto e astutamente propone come soluzione una pozione di mandragola, da somministrare alla moglie Lucrezia. Questa erba però ha degli effetti mortali per chi avrebbe giaciuto con lei la prima notte dopo averla bevuta. Nicia anche se dubbioso accetta il rimedio, accecato dal desiderio di un figlio. Al che Callimaco e Ligurio suggeriscono allo stolto dottore di far giacere la moglie con uno sconosciuto e lo convincono. Lucrezia invece viene convinta dalla madre Sostrata e dal suo confessore Fra Timoteo,che dietro una lauta “offerta” di Callimaco convince Lucrezia con abili parole: “la volontà è quella che pecca, non il corpo”.
Dopo aver ingannato sia Messer Nicia che la moglie Lucrezia Callimaco e Ligurio progettano un travestimento, che consentirà al giovane parigino di giacere la notte con Lucrezia nelle sembianze di un giovanaccio, mente il frate si travestirà da Callimaco.
Giunta la notte il finto dottore prepara la pozione con ingredienti innocui e afrodisiaci fornendola a Nicia e dopo avere assunto le sembianze di un giovane suonatore di liuto arriva al palazzo dove giace con Lucrezia. Durante la notte Callimaco si rivela alla donna, che vinta dai fatti si rivolge a lui dicendo: “poiché la tua astuzia, la stupidità di mio marito, l’ingenuità di mia madre e la malizia del mio confessore mi hanno condotta a fare quello che mai avrei per me fatto, voglio credere che tutto questo derivi dalla volontà celeste(…) ti prendo per signore,padrone e guida: sii tu mio padre,mio difensore, ogni mio bene; e quello che mio marito ha voluto per una sera, voglio che sia per sempre”. Così la mattina seguente tutti sono contenti e si ritrovano in chiesa, dove Nicia omaggia Callimaco con una stanza del suo palazzo agevolando la relazione nascosta della moglie con esso.
L’opera di Machiavelli quindi non è una semplice commedia, ma una descrizione dell’antropologia quotidiana, che tocca i valori della famiglia e della religione, un testo con il quale l’autore ci insegna che: “sono sempre l’utile e il piacere a muovere gli uomini”.
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