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Omaggio a Dario Fo in classe Quinta C

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Video della lezione-spettacolo in classe di omaggio a Dario Fo in classe Quinta C Liceo Vico a.s. 2016-2017

Uno nessuno centomila: chi siamo realmente? - di Lorenzo Rizzitiello

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Nel romanzo "Uno nessuno centomila" di Luigi Pirandello è presente una forte concezione vitalistica della realtà: tutta la realtà è vita, questa vita è in continua evoluzione e chi si distacca da questa trasformazione finirà secondo Pirandello per morire. Così è l’uomo, si racchiude in un individualità e si presenta a se stesso con un altro volto, che è come una maschera che non fa vedere chi si è realmente. Così l’uomo crea un alterego di se stesso che presenta non solo alla propria presenza ma anche a quella altrui, anzi, ogni uomo sarà visto differentemente da ogni altro uomo. Io appaio in maniera diversa a ogni individuo che incontro in modo che la concezione di me sarà diversa per ognuno. Partendo dal presupposto della disgregazione dell'io individuale Vitangelo Moscarda inizierà la sua serie di pazzie: quando la moglie, per un semplice gioco, gli farà notare alcuni suoi difetti fisici che lui non aveva mai notato, primo fra tutti una leggera pendenza del naso, e...

"Uno, nessuno e centomila" di Luigi Pirandello - di Roberta Cappiello

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"Avevo ventotto anni e sempre fin allora ritenuto il mio naso, se non proprio bello, almeno molto decente, come insieme a tutte le altre parti della mia persona." Inizia così l'odissea di Vitangelo Moscarda, quando un commento distratto della moglie nei riguardi del suo naso come anche di altre parti del suo corpo fino ad allora  apprezzato senza remore, lo inchioda ad una tremenda verità: gli altri ci vedono in maniera diversa rispetto a come ci vediamo noi. Ciò lo induce a soffermarsi non tanto sul suo aspetto fisico quanto più sulla percezione che gli uomini hanno della realtà. Passa così da uno stato di meraviglia iniziale dove ogni cosa comincia ad assumere un nuovo, potente e cosciente significato, ad un periodo di profonda riflessione interiore riguardo la scoperta appena fatta, sempre in cerca di nuove considerazioni che man mano scavano dentro di lui un turbamento dalle radici profonde. Tra le opere del Novecento questo romanzo di Pirandello narra la storia...

"Il sentiero dei nidi di ragno" di Italo Calvino - di Chiara Tuveri

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Recensione del libro "Il sentiero dei nidi di ragno" È la prima opera di Italo Calvino, pubblicata poco dopo la fine della guerra, è un romanzo sulla Resistenza, ma non è tanto un racconto basato sull'esperienza dello scrittore e quindi sulla partecipazione dell'autore alla lotta partigiana, anche se certamente ne rievoca i fatti che lo hanno ispirato, ma è più un libro sulla guerra in sé, sulla violenza, sulla sensibilità dei più deboli, sui bambini in particolare. Possiamo definirlo come un libro a favore dell’infanzia, un vedere la guerra da un punto di vista di un gioco di cui neanche si riesce a capire bene le regole, ossia un libro che presenta un punto di vista “basso”, una visione dal basso come appunto è la prospettiva vista con gli occhi dei bambini. In realtà invece i bambini vedono oltre, usano oltre gli occhi anche il cuore, è una visuale ben più alta di quanto si possa immaginare. Per questo, ad esempio, i protagonisti non hanno nomi propri ma sop...

Recensione “Il sentiero dei nidi di ragno” di Italo Calvino - di Giuseppe Gernone

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Recensione “Il sentiero dei nidi di ragno” di Italo Calvino Trama Il libro “Il sentiero dei nidi di ragno” racconta le vicende di un ragazzino di nome Pin, che, quasi per gioco, si trova a partecipare alla lotta partigiana contro i tedeschi durante la seconda guerra mondiale, prima nel suo paese e più tardi sulle montagne liguri. Il ragazzo viene rinchiuso in prigione, avendo rubato la pistola di un tedesco per vincere una scommessa con i grandi del bar. Riesce però a fuggire con un compagno di prigionia: Lupo Rosso. Un partigiano. Così Pin entra tra i partigiani. Il suo scopo, però, non è quello di sconfiggere i nazisti, ma di trovare un amico che abbia le sue stesse idee, per confidarsi, per sentirsi importante. Il suo obiettivo sembra raggiunto dopo l'incontro con Cugino, un partigiano che diventerà suo amico. Il testo “Il sentiero dei nidi di ragno” è realistico, in quanto narra le vicende di un ragazzino al contatto con gli adulti durante la guerra partigiana; oltre a...

Riflessioni e commento sul romanzo “Uno, Nessuno e Centomila” di Luigi Pirandello - di Daniele Saporito

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Narrato in prima persona da Vitangelo Moscarda, detto Gengè ,il romanzo pirandelliano descrive il cambiamento psicologico avvenuto a questi. Il Moscarda viene presentato come una persona normalissima che svolge il suo lavoro di banchiere e usuraio, professioni ereditate dal padre, sempre generoso col prossimo e felicemente sposato con la moglie Dida. Ma è proprio quest’ultima a scatenare la crisi nel protagonista; lei infatti, in modo scherzoso, fa notare al coniuge che il naso gli pende leggermente verso destra. Questo piccolo e innocente commento sul viso del giovane marito diventa un argomento di riflessione interiore che da inizio ad un susseguirsi di pensieri e ragionamenti che rendono interessante e soprattutto unico ed inimitabile il romanzo. Gengè, dunque, si rende conto di apparire al prossimo diverso da come lui si è sempre percepito, iniziando così a ossessionare gli altri, persino sconosciuti fermati per strada, con le sue paranoie. Queste poi, da semplice crisi psicologi...

"Il Piacere" di Gabriele D'Annunzio - di Judith Pallingayan

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Il romanzo parla di un giovane ricco e aristocratico, Andrea Sperelli, il quale ha un gusto raffinato per opere d'arte, la cui vita gira attorno ai piaceri della vita mondana e alla seduzione di belle donne. Questo rende il romanzo profondamente triste, poiché le donne sono sempre ridotte come oggetti da ammirare o "collezionare".  Nella storia vediamo il protagonista interagire con diverse donne, ma le donne che hanno avuto un impatto su di lui e suscitato la voglia di conquistarle veramente, sono Elena Muti e Maria Ferres. Alla fine si trova intrappolato da queste due amanti, due situazioni che non riesce a controllare che lo portano a rimanere da solo. Certo, la storia parla di un egocentrico donnaiolo, ma credo D'Annunzio volesse anche parlare del meglio e del peggio in tutti noi, come ha fatto per il protagonista e le donne coinvolte nel romanzo. Ho apprezzato molto di come D'Annunzio sia riuscito a descrivere i personaggi, ma non vuol dire che mi siano pia...